È tempo di bilanci e di ringraziamenti per il magazzino unitario creato per raccogliere le donazioni alimentari di Reggio Emilia, uno dei più importanti fra i tanti progetti attivati sul territorio nei mesi della massima emergenza sanitaria.
Dalla metà di aprile sino al 31 maggio, il PalaHockey di via Paterlini ha ospitato un magazzino di stoccaggio e distribuzione di beni alimentari e non solo, messi a disposizione dal Banco Alimentare e da tante donazioni di privati cittadini, imprese e associazioni.
Il magazzino – messo a disposizione dal Comune di Reggio, che poi ha fornito sostegno logistico e organizzativo – è stato approntato dalle realtà reggiane in prima linea nell’emergenza, fra cui Caritas diocesana, il centro di servizio per il volontariato DarVoce-CSV Emilia, l’emporio solidale Dora, le Ggev (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie) della Protezione Civile, il Banco Alimentare e l’associazione Amici del Banco Alimentare di Reggio Emilia. Un percorso sostenuto da grandi realtà economiche e sociali del territorio, a partire dalla Fondazione Manodori e di Unindustria Reggio Emilia. Nell’elenco vanno contati anche donne e uomini che si sono impegnati a titolo personale, non inseriti in nessuna associazione, e la rete delle Caritas parrocchiali di Reggio e del circondario cittadino, che hanno garantito una presenza costante spinti da impegno individuale e di gruppo. Ogni persona, ogni realtà ha messo a disposizione tempo, volontà e risorse, ognuno con le proprie competenze e disponibilità.
Il risultato è il buon funzionamento del centro di raccolta e di smistamento. Grazie a questi sforzi, è stato possibile fornire pacchi con cibi e prodotti assortiti a tantissime persone che stavano vivendo giorni di grande difficoltà, sia economica che sociale. Un sostegno fondamentale a chi era alle prese con restrizioni sanitarie, comprensibili timori e impossibilità di lavorare e provvedere alla propria sussistenza.
I numeri sono elevati. Il magazzino ha servito 159 famiglie per un totale di 482 persone, coinvolgendo quasi un centinaio di volontari nelle varie attività. Complessivamente sono state effettuate 21 diverse consegne solidali, dalla seconda metà di aprile alla fine di maggio. In diversi casi, nuclei reggiani in difficoltà hanno ricevuto più pacchi. I numeri assoluti parlano di rifornimenti utili per garantire sussistenza a 2.469 persone, fra cui 799 minori, compresi 99 bimbi sotto ai 3 anni di età.
Dal 31 maggio, il magazzino “di emergenza” non è più operativo, e progressivamente la struttura è stata smobilitata. In attesa di valutazioni su un eventuale prosieguo dell’esperienza collettiva, è possibile stilare un primo bilancio.
Un ruolo fondamentale nelle settimane di costante lavoro è stato svolto dalla Protezione Civile e dal Servizio comunale di Polizia Municipale e Protezione Civile, l’ufficio che ha operato come collegamento fra le varie realtà solidali impegnate.
In 47 giorni totali di servizio, 55 volontari di Protezione Civile sono stati impegnati in 263 presenze giornaliere complessive. I volontari fanno parte delle GGEV – Guardie Giurate Ecologiche Volontarie della Provincia di Reggio Emilia, della sezione reggiana di ANA – Associazione Nazionale Alpini, del Gruppo Volontari Protezione Civile Città del Tricolore e della Protezione Civile Bentivoglio di Gualtieri.
Queste persone si sono impegnate utilizzando le loro specifiche competenze di protezione civile. Operando come magazzinieri e
Uno sforzo notevole, che ha permesso alla macchina della donazione e della distribuzione di funzionare al meglio, nonostante le complessità del periodo e il notevole flusso di materiale da gestire. Fra chi ha fornito un contributo particolarmente prezioso, una menzione spetta a Marco Menozzi, che ha coordinato molte attività di magazzino. Menozzi opera da quasi 40 anni nel settore della logistica, da marzo era a casa dal lavoro a causa dell’epidemia e ha fornito le sue competenze e la sua esperienza: “All’inizio non è stato semplice organizzare tutto, c’erano tante esigenze e tante questioni da sistemare, abbiamo lavorato senza sosta, anche solo per capire come comporre i pacchi, che programmi mettere, e poi per gestire i flussi”, racconta. “Poi ci siamo organizzati bene, è stata una bellissima esperienza frutto della voglia di tutti di dare una mano, rispettando ognuno i propri ruoli e i propri compiti. E la generosità dei reggiani è stata grande, lo abbiamo visto con mano”, prosegue Menozzi.
Un ringraziamento particolare va poi rivolto a Alfredo Licciardello e Assunta Cavallini, rispettivamente istruttore tecnico e funzionario amministrativo del Servizio Polizia Locale e Protezione Civile del Comune di Reggio Emilia, per il loro costante e attento operato per sostenere i volontari.
A tutte queste persone, queste associazioni e queste realtà, possiamo dire solo: Grazie!