Dopo gli ennesimi tragici sviluppi della guerra in Medio Oriente condividiamo l’appello di Caritas Italiana per il sostegno alla popolazione in Medio Oriente, nella speranza che la guerra e l’oppressione dei civili cessi il prima possibile.
Caritas Italiana si unisce agli appelli alla pace
Solidarietà e sostegno “alle popolazioni della regione che soffrono le devastanti conseguenze del conflitto in atto da tempo” e un appello alla comunità internazionale a “raddoppiare gli sforzi per raggiungere una pace durevole, giusta e sostenibile”. È quanto hanno espresso in una nota i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme. I leader religiosi chiedono “un immediato cessate-il-fuoco” e condannano “ogni forma di attacco ai civili da qualunque parte possa giungere”. “Si tratta – si legge nel testo – di azioni che vanno contro i fondamentali principi di umanità e contro
La risposta della rete Caritas: un Rapid Response per l’assistenza umanitaria a Gaza City; sostegno economico in Cisgiordania
Particolarmente drammatica la situazione anche per lo staff della Caritas a Gaza, in tutto più di 100 persone, quasi tutti costretti a lasciare le proprie abitazioni e a rifugiarsi nelle due parrocchie cristiane di Gaza City, quella Cattolica della Sacra Famiglia e quella ortodossa di San Porfirio. Proprio il salone della Chiesa di San Porfirio il 22 ottobre è stato colpito da un razzo, che ha causato 17 morti tra cui Viola Al ‘AMash, una tecnica di laboratorio della Caritas di 26 anni, che ha perso la vita insieme al suo bambino e al marito. Tra le vittime ci sono anche la sorella di Viola e i suoi due figli.
Sin dal 7 ottobre, dall’ufficio centrale di Gerusalemme è stato avviato il “piano di sostegno psicologico” ai colleghi a Gaza, attraverso telefonate quotidiane gestite da esperti psicologi e colleghi.
Caritas ha una lunga esperienza di lavoro a Gaza, in particolare nel settore sanitario, a partire dalla guerra del luglio 2014, ed è in grado di offrire assistenza ad un numero stimato di almeno 100.000 beneficiari, nel momento in cui ci sarà un cessate il fuoco e l’apertura dei corridoi umanitari.
Al tempo stesso si sta valutando la possibilità di lanciare un più ampio piano di interventi, che comprenda anche il resto dei Territori Palestinesi Occupati e Israele, attraverso le parrocchie cattoliche. Il piano potrebbe comprendere attività di sostegno economico ai più vulnerabili e sostegno psicosociale
Per l’assistenza umanitaria a Gaza, Caritas ha elaborato un primo progetto di assistenza umanitaria, descritto di seguito:
PROGETTO DI ASSISTENZA UMANITARIA URGENTE A GAZA | |
TITOLO | Comprehensive Humanitarian Intervention in Gaza |
DURATA | 2 mesi, a partire dal primo novembre 2023 |
BENEFICIARI TOTALI | circa 1.000 persone, rifugiate nei centri di accoglienza della Parrocchia latina de La Sacra Famiglia e in quella ortodossa di San Porfirio, più i residenti nel quartiere. |
LOCALITA’ | Gaza City, nel quartiere di Zeitun |
OBIETTIVI SPECIFICI |
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ATTIVITA’ |
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BUDGET | Totale: 250.000 €.
COSTI UNITARI:
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Caritas Italiana ha stanziato un primo contributo di 30.000 € destinato alla copertura parziale di questo piano di assistenza umanitaria. |
La situazione in Libano e il piano di interventi Caritas
Anche il Libano sta entrando di fatto in questa terribile spirale di violenza. Sono ormai ripetuti e reciproci i lanci di razzi e colpi di artiglieria tra Hezbollah (in Libano) e Israele. I villaggi di confine da una parte e dall’altra registrano già vittime e migliaia di sfollati. Secondo i dati riportati dalle Nazioni Unite in Libano si registrano ormai più di 20.000 sfollati, che dai villaggi di confine si sono spostati in cerca di luoghi più sicuri. Anche qui si teme un’escalation drammatica, simile alla guerra tra Israele ed Hezbollah del 2006, che oltre alle vittime causò più di 500mila sfollati.
Caritas Libano ha preparato un “piano di risposta all’emergenza”, che prevede l’assistenza umanitaria con generi di prima necessità per circa 5.000 famiglie per un mese. Il piano prevede l’allestimento di decine di magazzini per le scorte di generi di prima necessità, in tutto il paese, e la mobilitazione di migliaia di volontari ed operatori formati per intervenire in situazioni di emergenza ed equipaggiati.
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