Storie di vita verso il Natale /1

Storie di vita verso il Natale
Prima domenica di Avvento
Alberto (nome di fantasia) è una persona che abbiamo conosciuto 6 anni fa, dopo che ha avuto un grave problema di salute, una malattia al cuore che l’ha messo in condizioni veramente gravi e l’ha portato ad un passo dalla morte.
La sua vita è divisa in due, prima e dopo quel momento. Di prima si sa poco: viveva con una moglie e una figlia di cui parla a sprazzi, ma con cui si sente legato (soprattutto la figlia).
E poi c’è un dopo.
Gli anni immediatamente successivi al suo problema di salute sono stati molto difficili perché la sua famiglia lo ha lasciato solo e lui non ha mai avuto il coraggio di chiedere di tornare a casa, anche e soprattutto per orgoglio. Quindi, dopo l’intervento, ha passato tanti anni in strada, dormendo sotto il portico di una chiesa. Per lui la cosa più importante di tutte è sempre stata la sua salute quindi si è curato molto anche quando viveva in questa situazione precaria.
Ha una sorella alla quale è molto legato e che vede spesso; è l’unico suo riferimento sul territorio ma non poteva aiutarlo. Qualche anno fa la sua “solita” accoglienza invernale si è trasformata in una accoglienza a lungo termine ed è stato accolto in Locanda Caritas. Ha iniziato a fare tirocini e dopo un anno di accoglienza ne ha fatto uno presso la Mensa, che è stato rinnovato ed ora si è trasformato in un contratto di lavoro.
E’ una persona molto schiva che ha trovato in Locanda, in Caritas, una famiglia e lui si comporta proprio così con noi, ci vede come una famiglia e il suo cuore del sud, orgoglioso e schivo, è stato colpito da questo fermento di affetto e di cura. Lui stesso è poi stato in grado di ri-donare la cura che gli è stata riservata nel suo tirocinio e ora durante il suo lavoro. Ha un carattere molto particolare ma, andando oltre il suo essere burbero, si arriva ad un affetto profondo che nutre nei nostri confronti e viceversa.
Per il momento il suo progetto è continuare a stare qui perché per lui sentirsi voluto bene è, in un certo senso, terapeutico. Noi per il momento riteniamo che sia sufficiente questo e lo aiutiamo tenendolo occupato con dei piccoli lavoretti che può svolgere e lo supportiamo per l’aspetto sanitario (visite, controlli, medicine, …).
Il suo è un percorso di passi molto piccoli in avanti, iniziato da tempo, che continuerà a lungo, che però pensiamo sia molto positivo. Ci vorrà il tempo giusto perché lui sia in grado di stare bene anche da solo; in questo momento sta bene con noi.
 
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