Centri di Ascolto Territoriali

L’elemento centrale e unificante dell’esperienza dei CdA è la relazione che gli operatori instaurano con la comunità cristiana. Questa relazione, che è un dono di Grazia, sprona continuamente a essere in movimento, a non dare nulla per scontato e disponibili a cambiare la propria mentalità per accogliere quella sempre originale e capace di rompere ogni schema del Maestro. Sono due le modalità di fare memoria di Gesù Cristo, di renderlo presente a sé e agli altri. La prima è la celebrazione dell’Eucaristia: attraverso di essa si entra in contatto con il Signore e lo si incontra alla mensa della Sua parola e del pane spezzato. La seconda modalità è tipicamente “esistenziale”. Ci si rende conto che, pur con i limiti personali di ciascuno, attraverso il proprio stile di vita, si può proporre gli uni agli altri e a chi si incontra lo stile stesso di Gesù: la sua attenzione alla persona in qualsiasi situazione, la sua armonia tra pensiero e comportamento, il suo tratto delicato e al tempo stesso deciso, la tenerezza con cui si china su chi ha perduto la dignità… È attraverso la riproposizione di questi tratti che chiunque può incontrare Gesù e rimanerne colpito, attratto, riempito, spiazzato, infastidito, comunque interpellato. È in quest’ottica e secondo questa impostazione che ha senso parlare poi di Centro di Ascolto come luogo fisico per l’incontro e l’ascolto. Attraverso il CdA le comunità parrocchiali ricevono nuovi stimoli e occasioni per moltiplicare le buone relazioni di vicinato. Per questo ci si attiva per coinvolgere un numero sempre più ampio di persone disposte ad affiancare chi si trova a fronteggiare situazioni impegnative. Lo sviluppo di una comunità solidale è quindi il secondo risultato che ci si augura di raggiungere dopo quello del sostegno alle persone in difficoltà. Infatti il CdA è luogo che struttura percorsi relazionali e di comunità che favoriscono la partecipazione della comunità.